Quando si parla di supercibi, di rimedi naturali e di medicina alternativa si finisce spesso a ricercare informazioni nella penisola indiana e nella loro tradizione. E così anche per la sostanza naturale di cui parleremo in questo articolo scaveremo nella cultura Hindu e nella medicina Ayurvedica. La sostanza in questione è lo Shilajit (o Mummio), originaria proprio dei monti dell’Himalaya e del Caucaso. Lo Shilajit è un essudato, cioè un liquido che fuoriesce dalle spaccature delle rocce e, a causa dello schiacciamento e dello sfregamento di materiale vegetale organico (in particolare Euphorbia e Trifolium), si arricchisce di sali minerali, antiossidanti e amminoacidi. Una delle caratteristiche principali dello Shilajit è di essere ricco di acidi fulvici che sono acidi con struttura molecolare complessa ma, a differenza del macro insieme di acidi umici (dal latino humus, terreno) di cui fanno parte, sono gli unici solubili. Gli acidi fulvici sono delle sostanze molecolari stupefacenti per la loro capacità di elettrolisi e la loro natura colloidale (la capacità, cioè, di ionizzare i minerali con cui vengono a contatto che diventano parte dell’acido stesso).
Tanti studi stanno ancora esplorando il mondo degli acidi fulvici, ma sicuramente essi sono tra i più importanti elementi naturali che l’essere umano può assumere per integrare e migliorare il proprio metabolismo: ad esempio, favorendo la permeabilità delle membrane cellulari può migliorare la permeabilità del tratto digerente o dei capillari oppure, utilizzando la loro grande capacità di elettrolisi, ripristinare l’equilibrio elettrico delle cellule danneggiate.
Quali sono gli effettivi vantaggi per il nostro organismo assumendo lo Shijalit?
Innanzi tutto aumenta la biodisponibilità, quindi assunto insieme ad altre erbe mediche ne facilità l’azione. A volte il nostro metabolismo fatica a trattenere tutte le sostanze nutrienti presenti nei cibi che mangiamo: lo shilajit aiuta il nostro corpo ad accettare le sostanze nutraceutiche e ad assimilarne il buono.
Non solo: è un ottimo disintossicante. Grazie alla grande valenza degli acidi fulvici ripulisce il sangue e i tessuti da radicali liberi e minuscoli detriti eventualmente presenti. I radicali liberi sono un fenomeno cellulare che il nostro corpo tollera. Il problema sopraggiunge quando la formazione dei radicali liberi aumenta in maniera notevole a causa di stress, fumo di sigarette, lavoro sedentario. In questo caso i radicali liberi sono troppi rispetto a quanto il nostro organismo può gestire e finiscono per diventare nocivi. Assumere sostanze come lo shilajit aiuta a rallentare la formazione di questi radicali e a facilitarne lo smaltimento.
Tra gli altri effetti positivi riscontrati ci sono: diminuzione della stanchezza fisica e mentale; quasi totale eliminazione del jet lag; miglioramento del sonno. Per chi crede alla medicina ayurvedica anche nel suo aspetto energetico e religioso, lo shijalit aumenta il potere spirituale e l’energia sessuale, prevenendo inoltre la perdita di jing (quello che nella nostra medicina tradizionale si chiamerebbe, semplificando, eiaculazione precoce). Quest’ultimo aspetto è uno dei più utilizzati per la commercializzazione della polvere di shilajit: moltissime aziende vendono shilajit come se fosse un booster per le prestazioni sessuali. Come sempre per queste cose bisogna andare molto cauti, ma, come dice il proverbio, tentar non nuoce!
Non sono state trovate controindicazioni all’assunzione di Shijalit, quindi può essere assunto da tutti coloro che vogliono semplicemente mantenere il proprio organismo in ordine e funzionale; assunto in dosi maggiori può essere utilizzato per avere maggiore vitalità e per ripulire i tessuti del corpo. Si consiglia di assumerlo con cautela in caso di ipoglicemia, in gravidanza o in caso si soffra di eccessivo calore corporeo, dato che lo Shilajit ha anche proprietà riscaldanti (può essere assunto in questi casi insieme a erbe rinfrescanti come la malva, la menta o il sambuco). L’unico modo in cui non è assolutamente consigliato è direttamente raccolto in quanto potrebbe essere pieno di metalli pesanti e micotossine. Dopo un processo di purificazione, lo shilajit è pronto per essere assunto, normalmente in polvere o in capsule.
Note:
1) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3296184/
2) Shilajit: a materia medica monograph, Robert Talbert, 2004
3) Selected herbals and human exercise performance from The American