Da circa mezzo secolo si è a conoscenza degli effetti benefici dell’olio di cocco che per questo è stato considerato un alimento sano almeno fino a trent’anni fa, quando i media divulgarono la notizia che i grassi saturi causerebbero malattie cardiache. Improvvisamente, quindi, l’olio di cocco ha cominciato ad incutere timore ed è stato sostituito da quello di soia. In prima linea nella propaganda a discapito dell’olio di cocco ci fu l’American Soybean Association, che, promuovendo una campagna negativa costrinse circa 70.000 agricoltori di cocco a spostare le proprie coltivazioni, ha provocato negli ultimi 20 anni, una perdita economica di 1,4 miliardi dollari. Il produttore di olio di cocco PCOPA all’epoca, cercò di smentire a gran voce le accuse dell’ASA, sostenendo che non tutti i grassi saturi rappresentavano un male per la salute1. Anche se si desse per vera l’affermazione dell’ASA di un reale danno provocato dai grassi saturi2, soprattutto all’apparato cardiovascolare, come è possibile allora che gli abitanti del Sud del Pacifico che hanno vissuto per secoli seguendo diete tradizionali ricche di cocco raramente contraggano tali malattie al cuore?