Pianta “medicamentosa“. Ho sentito per la prima volta questo termine in una canzone di Jovanotti (“E c’è una parte in Amazzonia che assomiglia a te, quelle acque calde e misteriose, le piante medicamentose”  Dove ho visto te, Safari 2008) e mi ha letteralmente affascinato. Come parola racchiude tutto quello che può essere usato per medicare, appunto, ma al suo interno racchiude la storia del mondo, di popolazioni che prima che inventassero le medicine curavano i propri malati con le piante, con le erbe; di sciamani che scoprivano o tramandavano questa conoscenza di padre in figli, inventando racconti, miti, leggende. La necessità di combattere contro le malattie e contro il decadimento del fragile corpo dell’uomo ha da sempre caratterizzato la nostra specie rispetto alle altre presenti su questa Terra. Ed è tornando indietro nel tempo con l’immaginazione che ci possiamo ritrovare parte di una popolazione sumera quattromila anni fa intenta ad annotare su una tavoletta d’argilla le magiche proprietà di una particolare pianta: l’aloe.

Già, magiche. Perché una volta si attribuiva alla magia il fatto che una pianta o un’erba potesse guarire una malattia, rimarginare una ferita. Non erano ovviamente ancora stati inventati microscopi, non si sapeva cos’erano le molecole e le proteine: semplicemente si prendeva la pianta e si utilizzava, senza chiedersi perché facesse bene. Sumeri, Egizi (sono stati ritrovati scritti in cui si racconta che persino la regina Nefertiti usasse l’aloe come cosmetico), Nativi Americani: tutti hanno lasciato traccia dell’uso di aloe nella storia dell’uomo. Nel Papiro Erbes1 (nome che deriva da George Erbes, l’egittologo che l’ha tradotto a fine 1800), datato circa 1500 anni prima della nascita di Cristo, si parla delle principali piante medicamentose tra cui l’aloe e tutte le proprietà per cui veniva utilizzata, senza alcuna spiegazione scientifica o analisi di laboratorio.

 

Ovviamente non è mia intenzione dire che la ricerca scientifica sia superflua! Semplicemente a volte alcuni alimenti vengono attaccati e boicottati solo perché non si riesce a scoprire quale elemento dia questo o quel risultato, senza alcun effetto collaterale. Ecco, forse in alcuni casi si dovrebbe lasciare un po’ di spazio alla magia, tutto qui.

 

Noi di Supercibo.com, comunque, facciamo inchieste e le inchieste raccolgono tutti i punti di vista. Quindi andiamo a scoprire scientificamente cos’è l’aloe.

 

Aloe Vera Egitto

Aloe Vera raffigurata in un basso rilievo egizio

 

L’aloe è una pianta grassa. Molte volte si pensa solo al cactus come pianta grassa, ma non è l’unica pianta grassa esistente (scientificamente pianta succulenta). Si chiamano così perché sono composte da strati particolari “succulenti” che hanno la capacità di assorbire l’acqua (da qui il nome) e di ridistribuirla nei periodi di siccità. L’acqua accumulata dà spesso alla pianta una forma sferica, un po’ tondeggiante, “grassa”. È una pianta resistente a tutti i climi caldi e secchi, quindi la sua estensione geografica comprende Medio-Oriente, ma anche Europa, Russia, Giappone, Americhe. È molto coltivata in tutto il mondo: le maggiori produzioni sono in Spagna, Grecia, Israele e Repubblica Dominicana. Non essendo la sua coltivazione particolarmente complessa molte persone la coltivano tranquillamente in casa, sia indoor che outdoor a seconda del clima in cui si risiede: quello che è un po’ più difficile è ricavarne il gel che viene utilizzato a livello alimentare e cosmetico. Perché la parte esterna della foglia, quella verde per intenderci, ha un alto contenuto di aloina, che ha un forte effetto lassativo2: la parte più utilizzata dell’aloe è appunto il gel interno. Il nome aloe deriva probabilmente dall’arabo alloeh che significa “sostanza amara e lucida”, proprio perché il succo estratto dall’aloe è giallognolo, quasi trasparente, e soprattutto amaro: per questo prima di essere assunto per via orale ha bisogno di alcuni procedimenti; mentre può essere direttamente spalmato sulla pelle per combattere ustioni, psoriasi, ferite e lacerazioni.

 

Mi hai chiesto da dove provengono le forze che mi sostengono durante i miei lunghi digiuni? Ti posso dire che derivano dalla mia infinita fiducia in Dio, dal mio stile di vita semplice e frugale e dai benefici dell’aloe che ho avuto modo di scoprire al momento del mio arrivo in Sudafrica alla fine del XIX secolo.


Mahatma Gandhi, lettera a Romain Rolland, suo biografo3

 

Sembra che gran parte dei benefici portati dal succo dell’aloe siano da attribuire alla presenza di glucomannani, degli zuccheri complessi che sono stati trovati in grandi quantità4. Nonostante le numerose ricerche scientifiche non si è ancora giunti ad una correlazione chiara e diretta tra questi zuccheri e i benefici che può portare, quindi anche i vari integratori a base di glucomannani non sono autorizzati come cure ufficiali per disturbi o malattie.

 

Vediamo i principali benefici che l’aloe apporta al nostro organismo.

 

Aloe domestica

Piantina di aloe su un balcone domestico

 

 1) Anti tumorale

 

Cominciamo subito con quello che forse tanti hanno già sentito o letto su internet: l’aloe curerebbe il cancro. Qui in Italia è stato fatto anche un servizio a Le Iene5 sulle proprietà del succo di aloe e su alcune testimonianze di patologie cancerogene regredite e in alcuni casi scomparse dopo aver iniziato una cura a base di preparato di aloe e un’alimentazione vegetale, escludendo quindi tutto ciò che sarebbe di origine animale (carne, uova, latticini, ecc) o raffinato (zucchero, farina, ecc). In questo servizio viene citato un documento del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro “dove la raccomandazione centrale era: basate la vostra alimentazione prevalentemente su cibo di origine vegetale non industrialmente raffinato6“. L’aloe, in questa “cura”, rientra con un preparato (il famoso preparato di Padre Zago, già ospite in tv e in campo da 25 anni con questa ricetta affama tumori) che sembrerebbe aiutare il nostro organismo a non far progredire i tumori e in alcuni casi addirittura a farli scomparire. È tutta verità? Ci sono tanti studi scientifici che cercano di comprendere come l’aloe possa in effetti essere una cura per il cancro, ma molto pochi su esseri umani e ancora meno sono giunti a conclusioni precise. Uno di questi7 è stato condotto da un italiano, il dott. Lissoni, su pazienti a cui è stato somministrato estratto di aloe insieme alla chemioterapia. L’aloe ha aiutato la chemioterapia nella regressione del tumore e nell’aumento del tempo di sopravvivenza del paziente. Non abbiamo certamente la presunzione in questa inchiesta di mettere un punto a questa diatriba scientifica: quello che possiamo annotare è che alcuni casi di persone che hanno scelto di non fare chemioterapia, di cambiare drasticamente il loro stile di vita E di cominciare ad assumere un preparato a base di aloe sono riusciti a contrastare i tumori che avevano, così come anche la chemioterapia associata ad aloe ha dato effetti molto più interessanti. Le ricerche sono ancora troppo aperte per poter dare un’opinione chiara in merito. Certo è che i risultati che l’aloe ha dato in questo campo non possono essere semplicemente ignorati.

 

2) Integratore alimentare

 

Il succo di aloe è “banalmente” ricco di nutrienti. Dopo aver ritenuto l’aloe una cura per i tumori, il fatto che sia semplicemente pieno di sostanze nutritive può sembrare appunto “banale”. Invece un vero super cibo è esattamente questo: un alimento che apporta il maggior numero possibile di benefici al nostro organismo. E l’aloe lo è, considerando che contiene al suo interno 20 dei 22 amminoacidi che servono al nostro organismo e ben 7 degli 8 essenziali per l’uomo8, più un elevatissimo contenuto di Vitamina C e E9. È evidente che con questo enorme contenuto nutritivo l’aloe possa essere considerato a tutti gli effetti uno dei migliori integratori presenti in natura. Per non farsi mancare niente, nel succo di aloe possiamo trovare anche, in quantità meno evidenti, Vitamina B12, acidi grassi, minerali, zuccheri e 8 tipi diversi di enzimi.

 

3) Lassativo

 

Attenzione, però, alle sostanze che sono presenti nell’aloe, soprattutto nella parte esterna. Uno di questi, l’aloina, aumenta la quantità di acqua nell’intestino e favorisce la secrezione di muco intestinale10. Cosa significa? Semplicemente sono i fattori che portano a dissenteria e diarrea. Questo può essere un problema, più che una soluzione, per chi ha un’attività intestinale regolare: per altri invece, spesso a causa di condizioni mediche particolari (emorroidi, ragadi anali, occlusioni intestinali, ecc), può essere davvero un rimedio naturale molto efficace. Non è l’unico alimento di cui si conoscono tali proprietà, ma l’aloina è particolarmente efficace, tanto che l’utilizzo prolungato potrebbe portare ad una vera e propria intossicazione o danni al colon. In farmacia si trovano lassativi a base di aloe o si può assumere direttamente spremendo la pianta, foglie comprese, ma bisogna sempre fare attenzione a non esagerare.

 

4) Apprendimento

 

Recenti studi11 hanno tentato di dimostrare una correlazione tra l’assunzione di aloe e l’aumento della capacità di apprendimento. Nel caso specifico della ricerca citata, la sperimentazione è stata fatta su pazienti affetti da Alzheimer che, dopo 12 mesi di assunzione di estratto di aloe parallelamente alle normali cure, hanno ottenuto un miglioramento della terapia nella misura del 46%. Che cosa, del succo di aloe, favorisce questo miglioramento delle funzioni cognitive? Si tratta dell’acemannano (aloe polymannose multinutrient complex), un polimero complesso composto per la maggior parte di idrogeno e carbonio. Generalizzando molto è uno zucchero, ed è presente in grandi quantità nell’aloe: attualmente si riesce a ricavare solo da questa pianta. Questa sostanza sta dimostrando molte applicazioni, sia a livello di aumento della capacità di apprendimento sia, ad esempio, per favorire la produzione di interferone, che aiuta il nostro organismo a combattere i tumori, rendendoli necrotici. Tutte queste applicazioni sono ancora in fase di ricerca e di studio, ovviamente, per assicurare che non abbiano strani effetti collaterali, anche se finora non è stato così. L’acemannano è utilizzato positivamente anche nella cura di malattie feline e canine, come il fibrosarcoma e la leucemia felina.

 

5) Uso esterno

 

Sì, un cibo normalmente non andrebbe spalmato addosso, quindi valutare se un cibo è super oppure no da questo non è proprio normale. Però non possiamo non considerare gli effetti benefici che ha l’aloe se utilizzato come unguento, anche perché sono quelli principali per cui l’aloe è stato utilizzato nei secoli. Cospargersi il corpo di essenza di aloe rende la pelle morbida, più resistente e rallenta gli effetti dell’invecchiamento: già nell’antico Egitto, la regina Cleopatra raccontava di come l’aloe fosse il segreto della sua bellezza e che la utilizzasse per combattere il fortissimo sole egiziano12. Test in laboratorio su cavie ferite hanno dimostrato che l’aloe in effetti accelera la guarigione dei tagli e delle lacerazioni13. Quindi unguento contro l’invecchiamento dovuto al sole e al clima secco e coadiuvante per rimarginare le ferite. Altro? Sì, perché la pianta di aloe sembra essere un fantastico repellente contro mosche e zanzare! Basterebbe tenerla vicino al letto di notte o vicino ad una finestra per respingere gli attacchi di insetti indesiderati o, in caso di quantità considerevoli, spremerne il succo e cospargerlo direttamente sulla pelle: a causa del suo gusto amaro, gli insetti non saranno per niente invogliati a disturbarvi!

 

Aloe Vera

Aloe Vera e il succo estratto dal suo interno

 

 

Abbiamo visto che l’aloe vera è conosciuta da millenni: ci sono testimonianze anche nella Bibbia (“Nicodemo, che in precedenza era andato da Gesù di notte, venne anch’egli, portando una mistura di mirra e d’aloe di circa cento libbre”, Giovanni 19:39; ma anche in altri versetti come Salmi 45:8 “Le tue vesti sanno di mirra, d’aloe, di cassia; dai palazzi d’avorio la musica degli strumenti ti rallegra“). La leggenda vuole che Alessandro Magno conquistasse un’isola nell’oceano Indiano per poter avere una buona scorta di aloe per curare i feriti in battaglia.

 

“Quattro vegetali sono indispensabili per la salute dell’uomo: il frumento, la vite, l’ulivo e l’aloe. Il primo lo nutre, il secondo ne rinfranca lo spirito, il terzo gli reca armonia, il quarto lo guarisce” 

 

Cristoforo Colombo, di ritorno dalle Americhe

 

 

Aloe ornamentale

Pianta di aloe ornamentale

 

A causa del gusto amarognolo e dell’attenta lavorazione con cui si deve espellere l’aloina, l’elemento lassativo delle foglie, l’aloe non è un super cibo ricorrente nelle ricette e in piatti prelibati. In cucina si può trovare per lo più in frullati o succhi, mischiati normalmente a qualche alimento dolce (la ricetta di “Padre Zago” è appunto aloe con miele di acacia e brandy). Nella raw food, la dieta che basa la sua alimentazione su cibi totalmente crudi, l’aloe viene inserito spesso in frullati e succhi, facendo sempre ben attenzione a tagliare le foglie e a lasciare colar via l’aloina15.

Una curiosità: in Brasile l’aloe viene chiamata babosa, con chiaro riferimento alla bava. Perché? Tagliate una foglia di aloe, poi ne riparliamo!

 

Pianta di aloe

Pianta di aloe

 

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Note:

1) http://toxipedia.org/display/toxipedia/Ebers+Papyrus
2) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12521605
3) Aloe vera. Le proprietà terapeutiche di una pianta versatile ed efficace; Julia Lawless,Judith Allan; Ed. Tecniche Nuove; 2001
4) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23544569
5) http://www.iene.mediaset.it/puntate/2014/04/16/viviani-alimentazione-e-tumori_8555.shtml
6) cit. Prof. Franco Berrino
7) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19368145
8) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2763764/
9) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16323295
10) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7920425
11) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22976077
12) http://www.miraclealoe.in/history_of_aloe_vera/history_of_aloe_vera.html
13) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25003428
14) http://www.aloedipadreromanozago.it/index.php/padre-romano-zago.html
15) http://www.therawchef.com/trc_recipes/raw-food-recipes-how-to-use-aloe-vera/

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