L’11 marzo del 2011 la città di Fukushima, in Giappone, fu protagonista di un terribile terremoto che causò la morte di ben 18.500 persone. Lo stesso terremoto provocò anche uno tsunami che danneggiò 4 dei 6 reattori della centrale nucleare e portò all’emissione di pesanti radiazioni. Le conseguenze del disastro nucleare erano state fino ad ora sottovalutate dal gestore della centrale, la Tokyo Electric Power Company (Tepco), la quale aveva affermato che le perdite di radiazioni erano state minime e che non esistevano motivi di allarmismo. Oggi però la Tepco sembra aver cambiato idea, ammettendo che in realtà le perdite andarono fuori controllo causando di fatto l’ennesimo disastro naturale soprattutto nell’Oceano Pacifico. Si è scoperto, infatti, che il mese scorso sono state rilasciate circa 300 tonnellate di acqua radioattiva. Inoltre, come se non bastasse, da alcuni controlli è emerso che le radiazioni registrate sono a 1.800 millisievert per ora, cioè un valore 18 volte superiore rispetto ai livelli inizialmente segnalati.
Il governo giapponese è intervenuto attraverso dei finanziamenti che consentiranno di costruire una barriera di ghiaccio intorno ai reattori nucleari in modo da contenere l’acqua radioattiva ed evitare la contaminazione delle acque sotterranee. I problemi nucleari di Fukushima hanno sollevato la questione di trovare dei rimedi naturali a quanto successo, rimedi che permettano di attenuare gli effetti delle radiazioni sia nel breve che nel lungo termine.

A livello alimentare, è possibile proteggersi e mitigare gli effetti delle radiazioni attraverso alcuni supercibi. Un alimento che possiede questa facoltà è la microalga spirulina che faceva parte di un regime terapeutico utilizzato per curare le vittime del catastrofico incidente nucleare avvenuto presso la centrale nucleare di Chernobyl, nell’ex Unione Sovietica, nel 1986.
I pazienti a cui erano state diagnosticate delle malattie da radiazioni hanno sperimentato una regressione di lunga durata dai danni da radiazione, così come il recupero delle funzioni cellulari. Un altro studio ha riportato i benefici della spirulina sulla salute di alcuni bambini vittime delle radiazioni di Chernobyl. I livelli di radioattività nelle urine sono scesi del 50% in soli 20 giorni somministrando cinque grammi di spirulina al giorno**!

Simile alla Spirulina è la Clorella, una microalga che può proteggere dalle radiazioni, così come guarire il corpo dopo il verificarsi del danno. Uno studio su topi*** ha osservato che la Clorella produce “un significativo effetto radio-protettivo” contro i danni acuti e cronici delle radiazioni. Un’altra ricerca, effettuata su dei topi sottoposti a dosi letali di raggi gamma, ha rivelato che questo super alimento ha aumentato il loro tasso di sopravvivenza, ed ha portato all’aumento della formazione delle cellule del sangue e delle cellule staminali nel midollo osseo, vitali per la salute del sangue e per l’immunità.****
La clorella ha origini asiatiche. Fu solo nel 1940 però che questa micro alga ottenne la sua attuale reputazione diventando molto popolare. Nel 1960 il Giappone e Taiwan, iniziarono a produrla in serie e adesso, nel paese nipponico, sono più di 10 milioni le persone che la usano regolarmente e la definiscono il “cibo della salute della Nazione”.

Il mondo in cui viviamo attualmente è sempre più ricco di radiazioni negative per la nostra salute, utilizzare dei super cibi con comprovate proprietà anti radiazioni non può che migliorare la nostra salute.

 

BIBLIOGRAFIA

* “The Chernobyl Tragedy and the Children of Byelorussia” National Paper, World Summit for Children, Sep. 1990

** Spirulina- natural sorbent of radionucleides. by L.P. Loseva and I.V. Dardynskaya . Settembre 1993. Research Institute of Radiation Medicine, Minsk, Belarus. 6th Int’l Congress of Applied Algology, Czech Republic. Belarus.

*** Evaluation of radioprotective action of a mutant (E-25) form of Chlorella vulgaris in miceJ Radiat Res. 1993 Dec;34(4):277-84. Sarma L

**** Post-exposure radioprotection by Chlorella vulgaris (E-25) in mice.Indian J Exp Biol. 1995 Aug;33(8):612-5. Singh SP

 

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