Olio di cocco: non tutti i grassi saturi sono uguali

Da circa mezzo secolo si è a conoscenza degli effetti benefici dell’olio di cocco che per questo è stato considerato un alimento sano almeno fino a trent’anni fa, quando i media divulgarono la notizia che i grassi saturi causerebbero malattie cardiache. Improvvisamente, quindi, l’olio di cocco ha cominciato ad incutere timore ed è stato sostituito da quello di soia. In prima linea nella propaganda a discapito dell’olio di cocco ci fu l’American Soybean Association, che, promuovendo una campagna negativa costrinse circa 70.000 agricoltori di cocco a spostare le proprie coltivazioni, ha provocato negli ultimi 20 anni, una perdita economica di 1,4 miliardi dollari. Il produttore di olio di cocco PCOPA all’epoca, cercò di smentire a gran voce le accuse dell’ASA, sostenendo che non tutti i grassi saturi rappresentavano un male per la salute1. Anche se si desse per vera l’affermazione dell’ASA di un reale danno provocato dai grassi saturi2, soprattutto all’apparato cardiovascolare, come è possibile allora che gli abitanti del Sud del Pacifico che hanno vissuto per secoli seguendo diete tradizionali ricche di cocco raramente contraggano tali malattie al cuore?

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Shilajit, il super cibo dell’Himalaya

Quando si parla di supercibi, di rimedi naturali e di medicina alternativa si finisce spesso a ricercare informazioni nella penisola indiana e nella loro tradizione. E così anche per la sostanza naturale di cui parleremo in questo articolo scaveremo nella cultura Hindu e nella medicina Ayurvedica. La sostanza in questione è lo Shilajit (o Mummio), originaria proprio dei monti dell’Himalaya e del Caucaso. Lo Shilajit è un essudato, cioè un liquido che fuoriesce dalle spaccature delle rocce e, a causa dello schiacciamento e dello sfregamento di materiale vegetale organico (in particolare Euphorbia e Trifolium), si arricchisce di sali minerali, antiossidanti e amminoacidi.

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Aloe vera: un antico super rimedio

Pianta “medicamentosa“. Ho sentito per la prima volta questo termine in una canzone di Jovanotti (“E c’è una parte in Amazzonia che assomiglia a te, quelle acque calde e misteriose, le piante medicamentose”  Dove ho visto te, Safari 2008) e mi ha letteralmente affascinato. Come parola racchiude tutto quello che può essere usato per medicare, appunto, ma al suo interno racchiude la storia del mondo, di popolazioni che prima che inventassero le medicine curavano i propri malati con le piante, con le erbe; di sciamani che scoprivano o tramandavano questa conoscenza di padre in figli, inventando racconti, miti, leggende. La necessità di combattere contro le malattie e contro il decadimento del fragile corpo dell’uomo ha da sempre caratterizzato la nostra specie rispetto alle altre presenti su questa Terra. Ed è tornando indietro nel tempo con l’immaginazione che ci possiamo ritrovare parte di una popolazione sumera quattromila anni fa intenta ad annotare su una tavoletta d’argilla le magiche proprietà di una particolare pianta: l’aloe.

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Olivello spinoso: un esempio di resistenza

Certo, più che un super cibo Olivello Spinoso sembra il nome di un drago dei racconti di Harry Potter, ma a tutti gli effetti possiamo considerarlo un alimento fantastico e andiamo a scoprire perché. Cos’è l’olivello? Anche lui, come tanti altri super cibi, è una bacca e si trova principalmente nella regione asiatica, ma in realtà anche in alcune zone dell’Europa Occidentale, passando per alcune zone del medio-oriente e dell’Europa Settentrionale. Come si spiega questa diffusione così ampia quando alimenti con così tante proprietà si trovano normalmente in zone ristrette, con un certo clima, una particolare formazione del terreno, ecc.?

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Le bacche di goji e le opinioni degli esperti

Nel primo decennio del 2000 le bacche di goji hanno vissuto i loro anni di gloria. Le imprese che le importavano terminavano le merci a magazzino in pochi giorni e le spedizioni dalla Cina si moltiplicavano senza sosta per rifornire erboristerie e negozi. Era giustificato dare così tanto valore al goji? E’ rimasto qualcosa della decina di proprietà della bacca essiccata del Tibet o si è trattato solo di marketing?  Nel mondo della alimentazione, come in tutto, veniamo investiti da mode più o meno passeggere.

Ginseng, questo (s)conosciuto

Ginseng. Quanti di noi hanno già sentito parlare di ginseng? Probabilmente molti sapranno anche che quello che noi utilizziamo è una radice e che proviene da qualche parte dell’Asia. Mai provato un caffè al ginseng? Mai sentito parlare di integratori al ginseng? Sembrerebbe che sia ormai un alimento che tutti conosciamo perfettamente, ma quanti sanno davvero quali benefici può dare il ginseng al nostro organismo e soprattutto perché? Andiamo a scoprirlo insieme, perché il ginseng è davvero un alimento che può farci vivere la nostra vita al 101%!